TECNICHE DI RILASSAMENTO E MINDFULNESS

Tecnica scientifica di rilassamento e automiglioramento

 Situazioni di stress prolungato possono favorire l’adozione di comportamenti poco salutari come alimentazione scorretta, fumo o uso di alcolici.

Tutte abitudini che possono portare allo sviluppo di tumori.

Ci sono tante azioni che possiamo mettere in pratica per allontanare l’ansia e lo stress. Prima fra tutti cercare di tenere lontane le preoccupazioni, mantenendo la nostra attenzione focalizzata sul presente.

La mindfulness è una pratica utilizzata da anni e ha ormai trovato ha trovato larga applicazione anche nelle aree della prevenzione. Con il termine mindfulness si intende proprio “avere consapevolezza”, metterla in pratica significa riuscire a gestire con efficienza l’attenzione, le emozioni e i pensieri. Uno strumento prezioso che aiuta a ridurre stress e ansia, migliorando il proprio umore.

C’è chi trova un buon momento di tranquillità nel leggere un buon libro, chi nella meditazione, chi nello yoga. Rilassarsi con attività di questo tipo porta sensazioni piacevoli e aiuta a contrastare condizioni stressanti, che influiscono negativamente sulla salute.

La mindfulness è una pratica particolarmente utile per i pazienti malati di cancro per ridurre e affrontare tale esperienza stressante, promuovere il rilassamento e, soprattutto, alleviare il disagio fisico e la sofferenza emotiva.

Permette a chi sta affrontando una malattia oncologica, sia esso paziente o caregivers, di poter notare, nel qui e ora, le sensazioni, i pensieri, le emozioni e gli aspetti di queste senza “reagire ad esse”.

Alcune parole chiave della mindfulness sono pazienza, accettazione, curiosità, chiarezza mentale, serenità, compassione, gioia, amore.

Tali principi vengono coltivati durante la pratica di mindfulness e liberano la mente dalle emozioni maggiormente negative come la paura e la tristezza, che non permettono di reagire in modo funzionale al cambiamento psicologico, fisico e sociale conseguente la malattia.

È necessario precisare che lo scopo della mindfulness non è affatto quello di modificare i pensieri e le convinzioni, piuttosto è quello di agire sulla “relazione” che si ha con i propri pensieri e le convinzioni.

A tal proposito, uno degli scopi delle pratiche meditative è quello di raggiungere il ‘’decentramento’’ del pensiero, chiamato anche ‘’defusione’’ o ‘’deidentificazione dai propri pensieri’’, fino ad arrivare a pensare: ‘’Io non sono la mia malattia’’. Disentificazione.

 

IMPARARE A VIVERE NEL QUI ED ORA

Nei pazienti oncologici spesso capita di avere pensieri ricorrenti, come: ‘’Perché sta capitando a me?’’, ‘’Cosa ho fatto per meritarmi questo?’’, ‘’È una punizione?’’, ‘’ E se il male torna?’’. Tali pensieri possono diventare un continuo rimuginare invalidante, che rompe il fragile equilibrio faticosamente cercato. In diversi studi è stato dimostrato come la mindfulness sia in grado di interrompere tali tipi di pensieri, “addestrando” la persona a gestire i pensieri e le sensazioni dolorose senza lasciarsi sopraffare da esse. È la consapevolezza a offrire alle persone un modo per alleviare la sofferenza che spesso accompagna il dolore o il disagio emotivo.

Soffermarsi sulla sensazione dolorosa, su tutti i suoi aspetti, come la temperatura, la pulsazione ecc., osservarla con attenzione e vederla trasformarsi attimo dopo attimo, potrebbe aiutare a sperimentare la transitorietà delle sensazioni come un processo in continua evoluzione. È importante, quindi, riconoscere le emozioni negative (come ansia e paura) come dei fenomeni che sorgono, occupano uno spazio temporale limitato e conoscibile e svaniscono. Considerare gli eventi, sia mentali che fisici, come qualcosa che semplicemente accade e non come qualcosa che rimanda al futuro e a qualcosa di reale su di sé, permette di considerare i pensieri e le sensazioni come qualcosa di automatico che scorre nella coscienza e fa sì che l’individuo riesca a raggiungere una maggiore accettazione del proprio stato fisico ed emotivo.

 

GUARDARE LA MALATTIA CON OCCHI DIVERSI

Nella malattia oncologica le persone si sentono spesso completamente impotenti. La consapevolezza della mindfulness ci rende disponibili a porre l’attenzione anche alla nostra fragilità e al nostro essere disarmati, inermi e sofferenti. Quando si ha la possibilità di smettere di respingere la malattia, è possibile lasciare spazio all’apertura e alla comprensione, smettendo di accumulare sofferenza e dolore. La malattia nel corpo, l’avversario da sconfiggere e da cui ci si sente minacciati, potrà essere visto con occhi diversi, con gentilezza di cuore, benevolenza e compassione.

 


Non è facile vivere senza stress nel tempo della frenesia odierna, ma con pochi minuti al giorno è possibile recuperare un buon equilibrio psicofisico e ritrovare più armonia di fronte a: stress, ansia, insonnia, nervosismo, irritabilità, tensione muscolare, stanchezza, confusione mentale.

Le metodologie qui proposte NON sono INSERITE IN UN CONTESTO PSICOTERAPEUTICO

Di cosa si tratta

Le tecniche utilizzate sono di facile e veloce apprendimento.  Sei esercizi che, una volta appresi,  possono essere condotti in assoluta autonomia al fine di raggiungere uno stato di autogenia a livello fisico e mentale. Un modo semplice per  affrontare la giornata in maniera più rilassata.

Essendo un vero e proprio allenamento e come tale i benefici derivano dalla costanza della pratica che agisce direttamente sul nostro cervello.

 

 

 

 

 

Come agisce

Ogni esercizio ha una specifica funzione e consente di ottenere attraverso lo stato della calma: un rilassamento a livello muscolare, un aumento del flusso sanguigno, un miglioramento  della capacità respiratoria e a ottenere una vasocostrizione a livello encefalico.

  Utile a:

  • dormire meglio;
  • recuperare le energie psicofisiche;
  • imparare a gestire stress e ansia;
  • aumentare la risposta; immunitaria del corpo;
  • aumentare la concentrazione;
  • a migliorare l'autocontrollo e l'autodeterminazione;
  • aumentare le prestazioni sportive;
  • migliorare le problematiche  relazionali;
  • diminuire la percezione del dolore.

Durata

 

 Già efficace durante il percorso con l'istruttore. Sono previsti 10 incontri della durata di circa un'ora ciascuno, a cadenza settimanale.

A chi si Rivolge:

- pazienti oncologici e caregivers;

 -personale sanitario;

-insegnanti;

- manager;

- sportivi;

- genitori e/o futuri genitori;

- gravidanza;

- studenti;

- persone affette da malattie con   dolori cronici;

- nelle problematiche relazionali.

A chiunque voglia imparare a stare meglio e voglia potenziare le sue prestazioni, sia fisiche che mentali, nel lavoro, nello studio e nel rapporto con gli altri.

 


Richiedi ora una consulenza gratuita chiama o invia un whatsapp al numero 3921634510