TESTIMONIANZE....
“Sono Margherita e all'età di 30 anni mi fu diagnosticato un carcinoma ovarico in stadio avanzato, ho sentito la terra sgretolarsi sotto ai miei piedi, la morte addosso, l'incertezza di non riuscire a poter crescere i miei figli e così tanta disperazione, per non avere capito nulla della vita. Così, mi aggrappai con tutte le forze a quel Dio che da anni avevo abbandonato, di cui non sentivo l'esistenza, e iniziai a supplicarlo di guarirmi, di darmi un'altra possibilità ...il lavoro e la frenesia non avevano permesso di dare il massimo per la mia famiglia, i miei figli.
Mi sottoposi a intervento chirurgico e chemioterapia. Tornai a lavorare, finalmente, ero guarita. Dopo circa 8 mesi, la pet di controllo evidenziò ripresa di malattia. C'erano metastasi un po' dappertutto. Fu un duro colpo, dopo la disperazione di qualche settimana, ritrovai la luce e le forze per combattere. Così ripresi la chemioterapia.
Gli anni a seguire furono un continuo di chemioterapia, regressione di malattia, pausa temporanea , ripresa di malattia, ripresa di chemioterapia. Nel corso degli anni a venire capii che i 65 cicli di chemioterapia eseguite nel corso degli anni erano insufficienti per eliminare la malattia, che, purtroppo, aveva preso piede e coinvolto anche un’ansa intestinale.
Decisi, così, che dovevano intervenire chirurgicamente ma l'equipe che mi aveva in cura decise di non accogliere la mia proposta in quanto non avevo le indicazioni per un 2° intervento.
Ho chiesto di preciso ai medici quali erano le indicazioni per l'intervento e mi risposero:" Avere una sola metastasi". Ero arrabbiata, fino ad allora avevo posto la mia fiducia su di loro, credendo che intervenissero solo a malattia avanzata ed ora mi abbandonavano a un futuro ancora più incerto.
36 anni, tanta voglia di vivere, tante piccole metastasi di cui una all'intestino che potrebbe occludersi e non mi operate!!!
Con la mia determinazione decisi di non fermarmi a quel No e trovai un chirurgo che mi operò. Fu una faticaccia, per i chirurghi, per me, per i miei famigliari ma sono contenta. L'intervento durò circa 20 ore e oltre alla pulizia chirurgica di tutte le metastasi, feci anche il lavaggio chemioterapico intra-operatorio.
Mi piacerebbe dirvi che la storia finisce così ma non è così.
Ad oggi sono 75 i cicli di chemioterapia a cui mi sono sottoposta. Sono felice di vivere e sento di ringraziare Dio che da lassù mi sostiene. Mi sono decisa di buttarmi anche sulla terapia alternativa, cerco di avere più cura dello Spirito, del corpo e della mente; Il perché? IO VOGLIO GUARIRE...E NON SO COME, MA GUARIRÒ'. A tutte le donne e le persone affette di tumore dico di COMBATTERE CON TUTTE LE FORZE, SOLO COSI' POTRETE VINCERE LA VOSTRA BATTAGLIA."
La sera del 18 aprile, tornai a casa e sentii, al tatto, un piccolo rigonfiamento sopra la clavicola destra, indolore ma comunque visibile. Inizialmente non mi preoccupai particolarmente. Il giorno successivo mia madre prenotò, a mia insaputa, una visita dall'ecografista, che notò alcuni linfonodi ingrossati sul collo ma reattivi. Tutti, tranne uno, corrispondente al punto del rigonfiamento. Quel linfonodo era diverso, aveva i bordi frastagliati ed era parzialmente vascolarizzato.
L'ecografista mi consigliò di andare da un ematologo. Parere: nessuna evidenza che possa far pensare a qualcosa di grave. Anche la RX torace ebbe esito negativo. In fin dei conti, me lo aspettavo: non avevo avuto sintomi che e non poteva essere nulla di che, pensai L'ematologo mi disse che avremmo continuato le analisi dopo le ferie estive, rassicurandomi e dicendomi di godermele. Le vacanze passarono con la serenità di ogni anno, io mi sentivo bene. Verso la fine di agosto, però, iniziai a sentire un secondo gonfiore subito accanto al primo.
Per farla breve, a settembre, in seguito ad un totale di 3 ecografie, 4 esami del sangue più o meno specialistici ed una radiografia, il mio ematologo, in comune accordo con l'ecografista, mi consigliarono di fare una biopsia per togliersi ogni dubbio. Prenotai dunque l'intervento al collo l'11 ottobre 2018. Come prima, non sentivo né ansia né nervosismo, anche se per la prima volta nella mia vita vidi le facce dei medici abbastanza perplessi e con un tocco di preoccupazione.
L'11 ottobre arrivò in fretta e, durante l'operazione, il chirurgo mi tolse entrambi i linfonodi. Non riesco a spiegarmi il motivo ma, dal giorno del compleanno di mio padre in poi (18 dicembre), iniziai ad essere preda di un'ansia che non avevo mai provato in vita mia, come se ci fosse qualcosa che non andasse, come un orribile presentimento. Il 20 di dicembre il ragazzo che mi chiamò mi disse che l'autopsia aveva dato esito chiaro: Linfoma di Hodgkin, sclerosi nodulare. Come mai a 24 anni una persona dovrebbe affrontare una battaglia come questa? Con tutta la vita davanti?
Il linfoma era al secondo stadio e, visto che era stato rilevato solo nel collo, avrei potuto cavarmela
con due cicli di chemioterapia e 10 di radioterapia. Il periodo delle cure è stato uno dei peggiori della mia vita, persi molti chili, riuscii a non perdere i capelli grazie all'utilizzo di una cuffia speciale che, una volta tenuta del freezer ed applicata alla testa durante le iniezioni dei farmaci chemioterapici, blocca almeno in parte la caduta dei capelli.
Dovetti sospendere lo studio ma continuai a lavorare da remoto per la società che mi aveva presa come tirocinante nel dicembre precedente. Al termine della chemio, aspettai due settimane per far riposare e riprendere il fisico, poi feci altre due settimane di radioterapie localizzata sul collo. Finite le terapie, piano piano mi ripresi, finii lo stage e riuscì anche a dare gli ultimi 4 esami durante la sessione estiva. La Pet/Tac che feci a luglio diede esito completamente negativo, la malattia venne considerata in remissione. Ho davanti ancora 4 anni di controlli prima di poter essere considerata guarita ma sono riuscito a laurearmi, ho trovato lavoro e ho ricominciato a fare karate. Conscia dell'incertezza per il futuro cerco lo stesso di vivere la mia vita esattamente come prima.
Cosa mi ha lasciato questa esperienza, per quanto possa essere stata traumatica? Non si deve mai dare per scontato nulla nella vita, perché è talmente incerta ed imprevedibile, che sarebbe completamente inutile vivere senza godersi gli attimi ed i momenti che ci pone davanti. Nonostante il trauma che si vive durante questo percorso, si riesce a capire chi siano le persone davvero care, coloro che ti stanno accanto e che ti fanno sentire amata e quelle che invece ti abbandonano a te stesso. Ho capito anche che perdiamo fin troppo spesso tempo e fatica in problemi banali, quando ci sono persone e famiglie costrette a vivere esperienze simili. Per questo, considero il 2019 come un anno maestro, che mi ha fatto maturare e che mi ha reso conscia dei piccoli gesti di amore, della gentilezza, della vicinanza, speranza e, soprattutto, della fede.
Un fulmine a ciel sereno. Aver scoperto che nostro figlio aveva un Linfoma di Hodgkin proprio nel periodo dell'anno più caro a tutta la famiglia. È inutile dire che per la prima volta ci siamo sentiti dei genitori persi e impotenti.
Superata la fase iniziale di smarrimento, abbiamo imparato a conoscere e vivere nuove esperienze, che speriamo possano coinvolgere in futuro sempre meno persone.
Abbiamo scoperto aspetti delle nostre personalità che non avremmo mai pensato di avere.
Speriamo che tutto ciò che abbiamo fatto per il nostro caro ragazzo, possa essersi concluso per sempre con l'ultimo ciclo di chemio.
Ora è ritornato alla sua vita normale e nulla avrebbe potuto renderci più felici.
Ringraziamo il cielo di aver compiuto le scelte più giuste per le sue cure. abbiamo incontrato un'equipe medica ed infermieristica sensibile e competente, che tutti i giorni lavora per aiutare tantissimi pazienti. Auguriamo a tutti coloro che stanno vivendo questo difficile momento, di poter contare su grandi persone come, per nostra grande gioia, è successo a noi.Un fulmine a ciel sereno. Aver scoperto che nostro figlio aveva un Linfoma di Hodgkin proprio nel periodo dell'anno più caro a tutta la famiglia. È inutile dire che per la prima volta ci siamo sentiti dei genitori persi e impotenti.
Superata la fase iniziale di smarrimento, abbiamo imparato a conoscere e vivere nuove esperienze, che speriamo possano coinvolgere in futuro sempre meno persone.
Abbiamo scoperto aspetti delle nostre personalità che non avremmo mai pensato di avere.
Speriamo che tutto ciò che abbiamo fatto per il nostro caro ragazzo, possa essersi concluso per sempre con l'ultimo ciclo di chemio.
Ora è ritornato alla sua vita normale e nulla avrebbe potuto renderci più felici.
Ringraziamo il cielo di aver compiuto le scelte più giuste per le sue cure. abbiamo incontrato un'equipe medica ed infermieristica sensibile e competente, che tutti i giorni lavora per aiutare tantissimi pazienti. Auguriamo a tutti coloro che stanno vivendo questo difficile momento, di poter contare su grandi persone come, per nostra grande gioia, è successo a noi.Un fulmine a ciel sereno. Aver scoperto che nostro figlio aveva un Linfoma di Hodgkin proprio nel periodo dell'anno più caro a tutta la famiglia. È inutile dire che per la prima volta ci siamo sentiti dei genitori persi e impotenti.
Superata la fase iniziale di smarrimento, abbiamo imparato a conoscere e vivere nuove esperienze, che speriamo possano coinvolgere in futuro sempre meno persone.
Abbiamo scoperto aspetti delle nostre personalità che non avremmo mai pensato di avere.
Speriamo che tutto ciò che abbiamo fatto per il nostro caro ragazzo, possa essersi concluso per sempre con l'ultimo ciclo di chemio.
Ora è ritornato alla sua vita normale e nulla avrebbe potuto renderci più felici.
Ringraziamo il cielo di aver compiuto le scelte più giuste per le sue cure. abbiamo incontrato un'equipe medica ed infermieristica sensibile e competente, che tutti i giorni lavora per aiutare tantissimi pazienti. Auguriamo a tutti coloro che stanno vivendo questo difficile momento, di poter contare su grandi persone come, per nostra grande gioia, è successo a noi.Un fulmine a ciel sereno. Aver scoperto che nostro figlio aveva un Linfoma di Hodgkin proprio nel periodo dell'anno più caro a tutta la famiglia. È inutile dire che per la prima volta ci siamo sentiti dei genitori persi e impotenti.
Superata la fase iniziale di smarrimento, abbiamo imparato a conoscere e vivere nuove esperienze, che speriamo possano coinvolgere in futuro sempre meno persone.
Abbiamo scoperto aspetti delle nostre personalità che non avremmo mai pensato di avere.
Speriamo che tutto ciò che abbiamo fatto per il nostro caro ragazzo, possa essersi concluso per sempre con l'ultimo ciclo di chemio.
Ora è ritornato alla sua vita normale e nulla avrebbe potuto renderci più felici.
Ringraziamo il cielo di aver compiuto le scelte più giuste per le sue cure. abbiamo incontrato un'equipe medica ed infermieristica sensibile e competente, che tutti i giorni lavora per aiutare tantissimi pazienti. Auguriamo a tutti coloro che stanno vivendo questo difficile momento, di poter contare su grandi persone come, per nostra grande gioia, è successo a noi.Un fulmine a ciel sereno. Aver scoperto che nostro figlio aveva un Linfoma di Hodgkin proprio nel periodo dell'anno più caro a tutta la famiglia. È inutile dire che per la prima volta ci siamo sentiti dei genitori persi e impotenti.
Superata la fase iniziale di smarrimento, abbiamo imparato a conoscere e vivere nuove esperienze, che speriamo possano coinvolgere in futuro sempre meno persone.
Abbiamo scoperto aspetti delle nostre personalità che non avremmo mai pensato di avere.
Speriamo che tutto ciò che abbiamo fatto per il nostro caro ragazzo, possa essersi concluso per sempre con l'ultimo ciclo di chemio.
Ora è ritornato alla sua vita normale e nulla avrebbe potuto renderci più felici.
Ringraziamo il cielo di aver compiuto le scelte più giuste per le sue cure. abbiamo incontrato un'equipe medica ed infermieristica sensibile e competente, che tutti i giorni lavora per aiutare tantissimi pazienti. Auguriamo a tutti coloro che stanno vivendo questo difficile momento, di poter contare su grandi persone come, per nostra grande gioia, è successo a noi.Un fulmine a ciel sereno. Aver scoperto che nostro figlio aveva un Linfoma di Hodgkin proprio nel periodo dell'anno più caro a tutta la famiglia. È inutile dire che per la prima volta ci siamo sentiti dei genitori persi e impotenti.
Superata la fase iniziale di smarrimento, abbiamo imparato a conoscere e vivere nuove esperienze, che speriamo possano coinvolgere in futuro sempre meno persone.
Abbiamo scoperto aspetti delle nostre personalità che non avremmo mai pensato di avere.
Speriamo che tutto ciò che abbiamo fatto per il nostro caro ragazzo, possa essersi concluso per sempre con l'ultimo ciclo di chemio.
Ora è ritornato alla sua vita normale e nulla avrebbe potuto renderci più felici.
Ringraziamo il cielo di aver compiuto le scelte più giuste per le sue cure. abbiamo incontrato un'equipe medica ed infermieristica sensibile e competente, che tutti i giorni lavora per aiutare tantissimi pazienti. Auguriamo a tutti coloro che stanno vivendo questo difficile momento, di poter contare su grandi persone come, per nostra grande gioia, è successo a noi.
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